A Sciacca il Museo Diffuso dei 5 Sensi che fa venire voglia di futuro
Il cantante Fedez ha dedicato romanticamente alla bella Chiara Ferragni queste parole “mi fai venire voglia di futuro” nel suo ultimo singolo e, nel raccontarvi la nostra visita al Museo Diffuso dei 5 Sensi di Sciacca, non avremmo potuto trovare parole migliori per descrivere questa realtà.
Probabilmente vi starete chiedendo il perché di questa dedica. Il motivo è molto semplice: per chi come noi è innamorato di Sicilia osservare da vicino la realtà del Museo Diffuso dei 5 Sensi non può che farti questo effetto.
Cos’è il Museo Diffuso dei 5 Sensi di Sciacca
Cerchiamo prima di farvi capire cosa significano queste parole. Per “Museo Diffuso” s’intende un museo che non risiede all’interno di uno spazio circoscritto, delimitato da una struttura che lo identifica. È l’intera città di Sciacca a diventare museo, non solo con le sue bellezze architettoniche, con il suo belvedere e le sue chiese, ma è il patrimonio di cultura e tradizione dei suoi cittadini a diventare un’opera d’arte.
Ecco perché la dicitura “dei 5 sensi”, perché oggi a Sciacca, grazie al Museo Diffuso, i visitatori (che lì vengono definiti “cittadini temporanei”), hanno la possibilità di vivere esperienze che esaltano tutti e cinque i nostri sensi. Dal tatto con la realizzazione delle opere di carta pesta per il Carnevale, usando carta e colla proprio come i maestri carristi della città, e poi l’olfatto, bendando gli occhi e scoprendo gli odori delle spezie degli antichi aromatari della città. Ma non solo: la ceramica con l’arte della decorazione e del tornio; la lavorazione del corallo minuziosa e ricca di dettagli che rende quei gioielli piccole opere d’arte da indossare e tramandare. E poi ancora il gusto con la possibilità di cucinare insieme alle donne saccensi i piatti tipici della tradizione. A Sciacca non vi basterà un giorno, e nemmeno due, perché ogni esperienza vale la pena di essere vissuta.
A Sciacca non esistono turisti
Proprio così, perché Sciacca non si visita da turisti, a Sciacca si viene accolti come in una grande famiglia. È proprio quello che è successo a noi. Entrati all’interno della sede del Museo Diffuso a darci il benvenuto troviamo Desiree, Responsabile dell’Accoglienza del museo e piccolo vulcano di entusiasmo, che in meno di cinque minuti ci ha subito fatto sentire a casa. Dopo poche parole arriva il primo omaggio: un bracciale che ti rende a tutti gli effetti un “cittadino temporaneo” per il tempo che passerai lì e che ti accoglie con la formula che loro hanno scelto per i loro ospiti… Assabinidica!
La vera opera d’arte di questo museo sono proprio loro: i volontari del museo. Ognuno di loro ha sposato il progetto e ha dato il proprio contributo. Adesso il tabaccaio è una guida locale, ma anche il gioielliere. I ceramisti collaborano insieme per riqualificare con le loro opere alcune zone della città, i titolari di ristoranti e strutture ricettive gestiscono in collaborazione il flusso dei visitatori in modo da garantire ospitalità a tutti senza che debbano allontanarsi dal centro della città. A Sciacca ognuno può dare una mano e sentirsi un perfetto ospite, che non è solo colui che viene in visita, ma anche colui che accoglie.
Sciacca fa venire voglia di futuro
All’inizio sembra quasi troppo bello per essere vero poi, passando del tempo con loro, inizi a leggerglielo negli occhi quell’amore per la propria città, quella voglia di farla risplendere, di poterla valorizzare per quello che merita. Sono gli occhi di chi è andato ed è tornato, di chi ha scelto di fermarsi, di chi ha voluto crederci. Sono gli occhi di chi vuole sentirsi utile, gli occhi di chi non si nasconde dietro una lamentela, di chi non punta il dito, ma di coloro che si sbracciano e ce la mettono tutta per cambiare le cose.
Ammaliati da questo entusiasmo coinvolgente, una cosa più di tutte ruba il nostro cuore: è un ragazzo saccense che si ferma al quartier generale per fare un saluto. “Finisco la corsa e poi sono libero” – dice – “come posso aiutare?” Lui è uno dei ragazzi che hanno appena completato il primo corso per diventare guide locali della città. Si tratta di giovani che hanno riscoperto una città che pensavano di conoscere; che hanno vissuto con mano l’arte e la passione dei suoi artigiani e dei suoi pescatori. In lui traspare l’entusiasmo e la voglia di potersi scommettere per il suo futuro e quello della sua città. È proprio lì che vediamo quella voglia di futuro che non vedevamo da anni e che forse per troppo tempo nella nostra isola è stata dimenticata. Grazie agli occhi di quel ragazzo e di tutti gli altri soci del Museo Diffuso dei 5 Sensi, anche a noi viene voglia di sognare un futuro nel quale l’esempio di Sciacca possa ripetersi di città in città, quasi come un nuovo virus, che contagia tutti in maniera positiva però e restituisce splendore al suo passaggio.
Quindi non perdete tempo, trovate il primo spazio libero nel vostro calendario e andate a Sciacca a diventare cittadini temporanei e a farvi contagiare dal loro entusiasmo, perché Sciacca è così: ti ruba il cuore e ti fa venire voglia di restare!
Vi ha emozionato la storia del Museo Diffuso dei 5 Sensi? Allora leggete il nostro articolo su Bianca Magazine che racconta come è nata questa meravigliosa realtà attraverso le parole della sua ideatrice Viviana Rizzuto.
E mentre programmate la vostra prossima visita a Sciacca, scoprite la città attraverso il portale.
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