A’ Cunziria: un borgo da custodire e valorizzare
di Omar Gelsomino Foto di Aldo Nobile
Rimane ancora un affascinante e suggestivo esempio di archeologia industriale ottocentesco.
E proprio fra le sue colline e i fichi d’India che si consumò il duello d’onore tra Turiddu e compare Alfio. Pietra bianca, muri a secco neri e grigi, vialetti che si inerpicano attorno alla collina, piante di sommacco, profumo di zagara.
Questi i luoghi in cui Giovanni Verga ambientò le sue novelle. La Cunziria, prende il nome dalla fiorente attività che lì si svolse sino ai primi anni del ‘900, dove appunto avveniva la conciatura delle pelli. Ed è lì che lo scrittore Giovanni Verga ambientò la sua Cavalleria Rusticana.
Eppure la Cunziria, questo borgo ormai abbandonato, era abitata da un centinaio di persone che vivevano in circa 40 piccole abitazioni-botteghe, costruite su più livelli, in contrada Masera, e la piccola Chiesa di Sant’Eligio.
Lo stato dei luoghi permise che la Cunziria sorgesse proprio lì: vi erano grandi spazi esposti al sole, la presenza di tantissime piante di sommacco (da cui si estraevano i tannini usati nella tintoria e nella concia delle pelli), il torrente Masera, che con un sistema di canalette e vasche di raccolta giungeva sino alle abitazioni dei conciatori. E come tante cose anche la Cunziria ha subito le conseguenze negative della rivoluzione industriale, i mutamenti economici e anche le guerre tanto da trasformarlo in un borgo abbandonato.
Pur non essendo di passaggio tra le più importanti vie di comunicazione la Cunziria rimane sempre conosciuta dagli appassionati di letteratura, poichè Verga vi ambientò la scena principale della Cavalleria Rusticana, in un ambiente agreste dove l’attività principale era la concia delle pelli e poi lo stesso luogo richiama anche i cultori della cinematografia: fu usato come location per la trasposizione cinematografica di due capolavori di Verga: Cavalleria Rusticana con le musiche di Pietro Mascagni e diretto da Franco Zeffirelli nel 1982 ed interpretato da Yelena Obraztsova, Placido Domingo, Renato Bruson, Axelle Gall e Fedora Barbieri e La Lupa, scritto e diretto da Gabriele Lavia nel 1996, i cui protagonisti erano Monica Guerritore, Raoul Bova, Alessia Fugardi, Giancarlo Giannini, MIchele Placido, Lorenzo Lavia, Sebastiano Jacobello, Maurizio NIcolosi, Margherita Patti, Adelaide Alessi, Cinzia Marcoccio, Antonio Bellomo, Roberto Fuzio, Francesco Guzzo, Carlo Valli e Filippo Arriva.
Un luogo che testimonia ciò che era una delle principali attività economiche del territorio e che è stato reso ancora più celebre dalle novelle di Verga prima e poi dai due film tratti dalle stesse, e che va visitato. Sul finire degli anni ’90 il borgo fu acquistato in buona parte dalla Provincia ed in seguito, l’intero complesso, fu concesso al Comune di Vizzini in comodato d’uso gratuito affinché lo valorizzasse.
Nonostante gli sforzi compiuti dall’Amministrazione comunale in tal senso con varie iniziative lodevoli, tra cui anche quelle del giovane regista vizzinese, Lorenzo Muscoso, considerato che l’ente non potrebbe mai essere in grado di porvi rimedio è necessario una maggiore valorizzazione storico-letteraria del Patrimonio Verghiano per consentirne una più adeguata fruizione turistica, culturale e commerciale con l’intervento della Regione facendo rivivere la Cunziria durante tutto l’anno restituendola ai suoi antichi fasti.
Articolo estratto da: Biancamagazine.it
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