Gelato, il “dolce della felicità” parla siciliano

di Alessia Giaquinta   Foto di Samuel Tasca

Che estate sarebbe senza gelato? Difficile da pensare. Nella storia, infatti, anche le civiltà più antiche hanno manifestato l’esigenza di un alimento fresco e gustoso da consumare durante le stagioni calde.
Persino nella Bibbia si narra che Isacco offrì al padre Abramo, per rinfrescarsi, latte di capra misto a neve.
In Sicilia durante la dominazione araba, si preparavano gli sherbet, ossia dei sorbetti a base di agrumi, miele e neve.
Le neviere, ancora oggi visibili in numerose campagne siciliane – soprattutto nei pressi dell’Etna – consentivano, infatti, di conservare la neve e rivenderla, durante la stagione estiva, per preparare fresche bevande.
Non si può, però, parlare di gelato. Il gelato nasce in epoca moderna quando si aggiunge il latte alla mistura di ingredienti già usati nei sorbetti. Alla corte di Caterina de’ Medici, nel Cinquecento, due fiorentini – Ruggeri e Buontalenti – presentarono questo dolce.
Fu, però, Francesco Procopio de’ Coltelli, nato ad Acitrezza e battezzato a Palermo, il vero padre del gelato.
Procopio, infatti, aveva ereditato dal nonno una macchina per la lavorazione dei sorbetti. Migliorando la ricetta, il giovane riuscì non solo a dare vita ai primi gelati artigianali ma anche e soprattutto a commercializzarli. All’estero, ahimè!
Era il 1686. Procopio si trasferì a Parigi e lì, al 13 di rue de l’Ancienne Comédie, decise di fondare il Cafè Le Procope che divenne presto luogo d’incontro di numerosi artisti, politici e letterati, si pensi a Hugo, Marat, Robespierre, Balzac, Verlaine, Diderot, Napoleone e tanti altri.
Si racconta anche che il Re Sole, Luigi XIV, affidò a Procopio l’esclusiva di vendere e produrre quelle bontà.
Ancora oggi il Cafè Le Procope è uno dei luoghi più famosi e carichi di storia della capitale francese. Qui è nato il gelato. Invenzione di un siciliano, però!
Un siciliano che cambiò la storia regalandoci uno dei dolci più affascinanti che esistano ma soprattutto permettendoci di trovare una buona scusa per invitare qualcuno a passeggiare in nostra compagnia.
Amato da adulti e piccini, considerato da recenti studi “dolce della felicità”, il gelato parla la lingua siciliana in tutto il mondo!

 

Articolo estratto da: Biancamagazine.it

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