La castagna: il pane dell’albero
Articolo di Titti Metrico, Foto di Silvia Ferrera
L’arrivo dell’autunno porta con sé anche nuovi colori, quasi che la natura dia il meglio di sé prima che si concluda l’anno. Anche i rami degli alberi si trasformano, dal verde intenso dell’estate al rosso e al marrone della nuova stagione. Così cambiano pure i paesaggi e gli alberi si caricano di frutti, fra cui anche di castagne.
Tante sono le leggende che riguardano questo frutto ma noi piace ricordare questa che narra che un giorno gli abitanti di un paese di montagna essendo molto poveri e non avendo di che mangiare si rivolsero a Dio affinché potesse dar loro qualcosa per sfamarsi. Il buon Dio sentite le loro preghiere diede loro una pianta da cui poter raccogliere frutti nutrienti, il castagno; ma il diavolo per impedire che la gente potesse raccogliere i frutti, li avvolse in un guscio spinoso. Presi dallo sconforto gli abitanti si riunirono di nuovo in preghiera e Dio sceso in mezzo a loro fece il segno della croce: i gusci spinosi come per miracolo si aprirono, e da quel giorno, quand’è periodo, i frutti di questa pianta si aprono a croce.
I rigogliosi boschi dell’Etna, già da ottobre, sono pieni di castagne e marroni: le prime, che nascono dall’albero selvatico, sono più piccole, si presentano con la buccia di colore bruno scura, più schiacciate da un lato e tondeggianti dall’altro. Le marroni, frutto della pianta coltivata e modificata con gli innesti, invece sono più grandi, hanno la buccia più chiara ed hanno una forma quasi rettangolare. Ovviamente l’Etna con i suoi versanti e terreni ricchi di minerali conferiscono un gusto e un sapore unico. I castagneti si trovano un po’ in tutti i versanti del vulcano: da Nicolosi a Pedara a Trecastagni, da Ragalna a Biancavilla ad Adrano, da Maletto a Zafferana a Linguaglossa. Allora cosa c’è di meglio se non fare una bella passeggiata sui versanti dell’Etna e trascorrere così una giornata all’aria aperta, immersi nella natura più vera, fra i castagneti che offrono ottimi frutti spontanei e nutrienti.
Vogliamo soffermarci proprio su un frutto tipico dell’autunno, la castagna dell’Etna: dal sapore molto gradevole e dall’alto contenuto calorico quindi poco indicato a chi segue una dieta. La castagna dell’Etna è ricca di vitamina B, fosforo, che contribuisce all’equilibrio nervoso, zolfo, antisettico, disinfettante, particolarmente importante per la robustezza delle ossa; sodio, utile alla digestione ed essenziale all’assimilazione dei cibi, potassio, che funge da antisettico e rinforza i muscoli e le ghiandole, ricordiamo che è un farinaceo, giova a coloro che soffrono di itterizia, è un tonico del sistema venoso, oltre ad essere un ottimo energetico per la ricchezza di glucidi, pertanto sconsigliato ai diabetici. Viene utilizzata nei casi di anemia, magrezza, e in gravidanza in virtù dell’apporto di acido folico. Possiede anche una grande percentuale di sali minerali, magnesio vero e proprio equilibratore dell’umore, cloro, importante per la salute dei denti e dei tendini, ed infine il ferro per la buona circolazione del sangue.
Il periodo consigliato per raccogliere le castagne è compreso fra ottobre e novembre.
Vi consigliamo di visitare l’Ottobrata Zafferanese dove potrete gustare tutti i prodotti e le eccellenze dell’Etna, oppure una visita imperdibile al maestoso ed imponente castagno millenario nel Comune di Sant’Alfio detto anche “dei Cento cavalli”, perché si narra che un giorno la regina Giovanna I d’Aragona sorpresa da un forte temporale, durante una battuta di caccia, trovò riparo insieme a cento dame e cavalieri e i loro cavalli.
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