Le origini del dogma dell’Immacolata, patrona di Sicilia
di Alessia Giaquinta
L’8 dicembre si celebra la festa dell’Immacolata, dogma istituito da papa Pio IX , nel 1854, con la bolla “Ineffabils Deus“.
Questa credenza, però, è ben più antica ed ha una matrice tutta siciliana.
LE ORIGINI DEL DOGMA
In Sicilia il culto della totale purezza di Maria, di tradizione orientale, fu introdotto dai bizantini già nel VI secolo. La Madonna veniva perciò, già allora, appellata “Tuttasanta“, “Pura“, “Santa Vergine“, molti secoli prima che fosse stabilito dal papa il dogma della sua immacolata concezione.
Nel 1439, l’arcivescovo di Palermo, Niccolò Tedeschi, sostenne durante il Concilio di Basilea che Maria era stata concepita senza peccato, portando avanti una credenza che, nel Regno delle Due Sicilie, era evidentemente molto radicata e diffusa.
Si pensi che, dopo il Concilio di Trento (1563) nacquero diverse confraternite allo scopo di diffonderne il culto.
Nel 1626, la città di Palermo ringraziava “la Vergine Madre Maria“ congiuntamente alla “gloriosa Santa Rosalia” perché l’epidemia di peste era cessata.

Madonna Immacolata, Scicli. Foto di Jann Huizenga
L’IMMACOLATA PATRONA DI SICILIA
Ma fu nel febbraio 1643, durante la dominazione spagnola in Sicilia, che il viceré Giovanni Alfonso Henriquez de Cabrera proclamò l’Immacolata Concezione patrona del Regno delle Due Sicilie, istituendo la festa l’8 dicembre.
Il senato, ogni anno, rinnovava il cosiddetto “solenne voto sanguinario” ossia un giuramento di fedeltà assoluta alla Madonna Immacolata “fino allo spargimento di sangue“.
Da allora, sino ai giorni nostri, si riconosce nell’Immacolata “la patrona di Palermo e della Sicilia”.
UN CULTO VISSUTO ANCHE IN CUCINA E NEI NOMI
I Borbone, successivamente, consolidarono questo culto che si manifestò solennemente mediante processioni, riti e novene in onore all’Immacolata; un culto che ancora oggi è molto sentito nelle città siciliane dove, oltre il credo religioso, si è sviluppata una vasta tradizione culinaria legata a questa festa (si preparano infatti le muffolette, il buccellato, lo sfincione, …)
Fu a seguito della permanenza di papa Pio IX nel Regno delle Due Sicilie, durante i moti rivoluzionari, che venne istituito questo dogma dalla chiesa cattolica, nel 1854. Il papa, infatti, aveva appurato la grandissima devozione del popolo meridionale nei confronti della Madonna concepita senza peccato e ne aveva proclamato un dogma universale.
Non è un caso se tra i nomi più diffusi in Sicilia troviamo: Concetta, Concetto, Tina e Maria.
Non è un caso se nelle chiese siciliane si venera sempre un’immagine dell’Immacolata.
Nulla è “caso” fin quando non iniziamo a conoscere.
Ed è solo conoscendo la nostra storia che impariamo a conoscere veramente chi siamo.
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