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Piccola. Incontaminata. Circondata da placide acque cristalline: Linosa è un paradiso dal cuore di pietra lavica e dal sangue ribollente, come le onde che s’infrangono sulle scogliere dell’isola e come la fitta vegetazione che la profuma e la rende, in base a ciò che ha affermato il cronista Mauro Di Mauro, “l’ultimo lembo di terra vergine da scoprire, l’ultimo angolo selvaggio e primitivo rimasto in Europa”.
A Linosa, che insieme a Lampedusa e a Lampione è parte dell’arcipelago delle Pelagie, esiste un unico centro abitato che, come in un quadro fiammingo, è costituito da edifici dai colori vivaci e si sviluppa attorno al caratteristico porticciolo, il punto ideale dal quale iniziare un giro in barca oppure un’escursione per i sentieri verdi dell’isola, nella quale sono diffuse le coltivazioni di prodotti unici, come il cappero, il tabacco azzurro, il ginestrino delle scogliere e l’asparago spinoso.
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A causa della precedente attività vulcanica, le spiagge di Linosa sono alte, frastagliate e di natura rocciosa. Emblema di questa bellezza dalle tonalità grigio-brune e dal profumo di malva reale sono gli scogli dei Fili, che delimitano una sorta di piscina naturale chiusa da suggestive pareti di pietra e dominata dal profilo del Monte Nero, del Monte Bandiera e del Monte Vulcano, le tre vette dell’isola, che svettano sui commoventi cieli tersi che qui sono tanto comuni.
Un altro punto caratteristico è Cala Pozzolana, l’unica spiaggia dell’isola che possiede colori differenti dalle sfumature della pietra lavica, ammantata da rocce che assumono tonalità che variano dal giallo zolfo al rosso ferro e nota per la tartaruga caretta caretta, che qui nidifica.
Parte della Riserva Naturale delle Isole Pelagie, Linosa è l’habitat naturale di moltissime specie vegetali e animali, come le diomedee, comunemente chiamate dagli abitanti dell’isola con il nome di “turriache”, uccelli dall’inconfondibile canto che ricorda il gemito degli infanti e che, secondo gli studiosi, hanno dato origine al mito delle sirene, che la tradizione greca faceva abitare in queste acque.
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