Il suo nome deriva dall’arabo e significa “porto piccolo” oppure “baia delle tortore”; la sua fama proviene dai prodotti pregiati che vengono esportati in tutto il mondo, come la bottarga e la ventresca di tonno rosso, il melone cantalupo e il Nero D’Avola; il suo fascino, invece, scaturisce dalla maestosità dei suoi paesaggi, che appartengono all’Europa, ma ricordano ancora i visi dei popoli orientali che secoli fa li abitavano.

A Marzamemi, frazione del vicino comune di Pachino, la natura accoglie il visitatore con i suoi sterminati cieli azzurri, con le tonalità chiare dei suoi antichi monumenti e con i travolgenti colori del suo mare, l’azzurro regno dalle sfumature mutevoli dove le correnti mediterranee incontrano le correnti ioniche.

Le spiagge di questa rinomata località balneare sembrano distese di miele in cui si scorge, man mano che la luce del sole muta, ogni sfumatura della Sicilia che si ha alle spalle: c’è il dorato dei mosaici della Cappella Palatina di Palermo, si intravedono le pennellate scure che ricordano i grigi pendii dell’Etna e si riconosce persino l’oro rossiccio delle panelle, dei cannoli e dei templi agrigentini.

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