Chi immaginerebbe che in un comune quasi dimenticato dell’entroterra catanese, in un centro a vocazione agricola che conta poco più di settemila abitanti, si trovi uno dei più grandi monasteri benedettini della Sicilia e sia custodita una pala realizzata nientemeno che dal pittore Antonello da Messina? Eppure è proprio vero: Militello in Val di Catania, il paese che ha dato i natali a Pippo Baudo, è un museo a cielo aperto, una galleria di tesori nascosti che attendono soltanto di essere scoperti.

Dichiarato nel 2002 “Patrimonio Mondiale dell’Umanità” dall’UNESCO (scopri di più), Militello in Val di Catania vanta una storia degna delle grandi capitali: fondato probabilmente in epoca romana come accampamento per l’esercito che cercava di proteggersi da un’epidemia di malaria, il paese è passato da una famiglia nobiliare all’altra, mutando al susseguirsi delle dominazioni e imprimendo ogni cambiamento sul suo tessuto urbanistico, oggi costellato di chiese e di monumenti.

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