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Forse Pantelleria è un frammento di un meno contaminato universo parallelo caduto per fatalità sulle acque a occidente della Sicilia, in un punto dal quale la Tunisia si vede a occhio nudo; forse quella che è definita “la Perla Nera del Mediterraneo” è una sorta di paradiso abitato in un tempo remoto e dimenticato da una stirpe di divinità che poi ha scelto di fondersi alla bellezza del paesaggio; forse l’isola dei dammusi, tipiche abitazioni in pietra lavica sormontate da una caratteristica cupola, è la trasposizione tridimensionale della creazione di qualche visionario artista che, tramite un patto di sovrumana natura, ha portato in vita il prodotto del suo estro. Certo è, tuttavia, che questo roccioso angolo di mondo è uno dei posti più affascinanti che esistano, non solo per le acque cristalline che la cingono, ma per ogni piccolo dettaglio della sua vulcanica superficie.
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Chi c’è i taliari
Il punto ideale per cominciare la spedizione d’esplorazione di Pantelleria è il Porto di Scauri, situato nella parte sudoccidentale dell’isola. Da qui, infatti, è possibile avere un assaggio delle meraviglie naturalistiche che si ripresenteranno, sotto aspetti e sfumature differenti, lungo tutto il percorso.
A nord-ovest, immerso nella macchia mediterranea, come una gemma blu tendente al verde, si estende il Lago di Venere, noto per i suoi fanghi naturali impiegati in molti trattamenti per il corpo e chiamato così per la bellezza delle sue acque e per le sue sorgenti termali che sfiorano spesso i 50°.
Con una virata verso nord-est si raggiunge la Khamma, una zona contraddistinta da una rigogliosa vegetazione e da molti vitigni. Qui si trova il celebre Arco dell’Elefante, un faraglione la cui forma ricorda quella di un elefante con la proboscide immersa nell’acqua.
Una delle mete preferite dai visitatori è la Baia dei Turchi, formata da una colata lavica che si inabissa nel mare e un tempo usata come scalo dai pirati.
Interessanti sono anche i siti archeologi di Pantelleria, come il castello medievale di Barbacane e l’acropoli di San Marco e Santa Teresa.
Chi si mangia?
Le olive, i capperi e i formaggi leggeri sono gli ingredienti maggiormente utilizzati dalla ricca cucina locale, che raggiunge i suoi momenti di gloria con il pesto alla pantese, il cuscus di pesce e il bacio pantesco, rigorosamente accompagnati dal buon passito di Pantelleria.
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