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Dalla terrazza in cima al suo castello risalente all’epoca normanna, le cui sale interne sono in ottimo stato e custodiscono una cappella splendidamente affrescata, si spalanca un panorama di verdi colline che abbraccia l’Etna, la valle del Simeto e la Piana di Catania, e ci sente un po’ come le sentinelle che anticamente vigilavano il territorio sostando tra queste possenti mura: con un simile spettacolo che rapisce a ogni ora del giorno e a ogni periodo dell’anno, non serve altra ragione per fare un salto a Paternò, comune dell’entroterra catanese situato a poca distanza dal Parco Regionale dell’Etna.
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Chi c’è i taliari
Paternò è ricco di piccoli gioielli architettonici come la Chiesa Madre di epoca normanna, il complesso di San Francesco della Collina in stile gotico e la Chiesa di Cristo al Monte, fedele agli stilemi del rococò.
Il comune offre anche attrattive naturalistiche, come le salinelle, piccoli vulcani noti sin dall’antichità, dai quali sgorga fango.
Insignita dell’appellativo di “Città delle regine” in quanto camera regionale e sede della dimora di varie regine, tra cui Eleonora D’Aragona e Bianca di Navarra, Paternò è famosa in tutto il mondo per la produzione di arance rosse, mandarini e limoni.
Chi festi ci su?
Nel corso dell’anno, inoltre, molti sono gli eventi che qui vengono organizzati, come il Festival dei Cantastorie, la Festa della cioccolata e la Fiera di settembre.
Unni imu?
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