Denominato “Smeraldo dei Sicani”, Prizzi è un piccolo centro abitato della provincia di Palermo situato a circa mille metri di altitudine, che regala il meglio di sé nella stagione invernale, quando spesso si imbianca e offre uno scenario indimenticabile, fatto di tetti spioventi e piazze tipicamente medievali ricoperte da un soffice strato di neve.

Strano a dirsi, visto che l’atmosfera appena evocata è piuttosto glaciale, ma il paese possiede un’anima focosa e ardente, come testimonia anche il suo nome, che è di origine greca e letteralmente vuol dire “incendio”. A infuocare la fredda aria d’alta quota sono in modo particolare le manifestazioni folkloristico-religiose che animano le vie durante il periodo pasquale. La più emblematica è l’Abballu di li Diavuli, ovvero il ballo dei diavoli: di chiare origini medievali, lo spettacolo ha inizio nella mattinata del giorno di Pasqua, quando la morte, inconfondibile nel suo costume giallo, e due diavoli mascherati vestiti di rosso gironzolano per le strade di Prizzi, divertendosi a fare scherzi ai passanti, che vengono rilasciati solo in cambio di soldi o dolci. Il momento più coinvolgente dell’evento avviene nel pomeriggio, quando i diavoli si adoperano per impedire l’incontro tra la statua della Madonna e quella di Cristo Risorto, scontrandosi a passo di danza con gli angeli in una lotta tra il bene e il male, che termina con la sconfitta delle tenebre e il trionfo della luce.

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