Dove dormire
Dove mangiare
Dove acquistare
Per visitare un posto così maestoso e pieno di tesori da stanare si deve necessariamente parcheggiare l’auto e proseguire a piedi, esplorando ogni centimetro di quello che nel 2016 è stato inserito nella ristretta élite dei borghi più belli d’Italia.
Sambuca di Sicilia, la cui storia ha origine ai tempi dei Greci per continuare poi con i Cartaginesi, gli Arabi e gli Spagnoli, si trova lungo la via dei castelli, su una rocca che domina la Valle del Belice, situata a non troppa distanza dal lago Arancio e dalle caratteristiche purrere, antiche cave di tufo.
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Chi c’è i taliari
L’atmosfera che qui si respira ricorda i giorni in cui la Sicilia faceva parte del decadente ma sfarzoso “impero su cui il sole non tramontava mai” ed evoca al contempo le sfumature accese delle architetture tipicamente arabe: il colore predominante è quello della pietra arenaria, con la quale sono stati eretti i principali monumenti e sono state innalzate alcune residenze nobiliari, come il Palazzo Ciaccio e il Casino dei marchesi Beccadelli, dalle flessuose balconate in stile barocco.
Un buon punto da cui partire per la perlustrazione della cittadina è l’ottocentesco Teatro L’Idea, che si ispira ai grandi teatri di Catania e di Palermo e che torreggia nella parte inferiore di corso Umberto I.
Il centro storico è un nido di signorili dimore e di edifici sacri, tra i quali spiccano i palazzi Di Leo e Oddo, la chiesa di San Giuseppe, la chiesa della Concezione e la chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, dotata di un pregevole pavimento realizzato con mattonelle smaltate provenienti dalle fabbriche della vicina Burgio.
Chi si mangia?
Dopo il panoramico giro per la città, potete poi fermarvi in un bar e provare una specialità tipica del luogo, citata anche da Tomasi di Lampedusa nel suo celebre romanzo “Il Gattopardo”: le “minni di virgini”, una creazione risalente al diciottesimo secolo e attribuita a una monaca del Collegio di Maria, la quale ideò, prendendo spunto dalle colline che circondano Sambuca, una pasta con ripieno di crema di latte, cioccolato e zuccata, rifinita con glassa di zucchero.
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