Dove dormire
Dove mangiare
Dove acquistare
Chi arriva dal mare o la guarda dall’alto la vede come una tela su cui un abile ed eccentrico artista si è divertito a sperimentare con le tinte e con gli accostamenti di colori, sfruttando al massimo il gioco di luci e ombre, che proiettano sulle acque che la bagnano un iridescente riflesso cangiante, magico a qualunque ora del giorno. Sembra quasi che per dare un’identità stilistica alla città e conferirle un’impronta inconfondibile i cittadini di Sciacca, situata tra i fiumi Platani e Belice e protetta dal monte San Calogero, siano stati ispirati dal giallo, dal verde e dal blu cobalto delle maioliche, l’inequivocabile marchio di fabbrica di questo comune tanto amato dalle celebrità, assieme al corallo unico per caratteristiche in tutto il mondo, proveniente dall’Isola Ferdinandea, un’isola sommersa che appare e scompare davanti a Sciacca proprio nel Mar di Sicilia.
Scopri tutti gli eventi di Sciacca
Abbiamo sempre bisogno dello sguardo dei locals. Vedi qualcosa che andrebbe corretto o vuoi suggerire delle modifiche?
Contattaci, il tuo contributo è importantissimo!
Chi c’è i taliari
Le abitazioni di Sciacca, infatti, sono caratterizzate da facciate dalle tonalità accese, da meraviglie che si ritrovano nelle vetrine delle botteghe disseminate per il ricco e affascinante centro storico, denso di luoghi d’interesse e di attrazioni vistose, come il quattrocentesco Palazzo dello Steripinto, la chiesa di Maria SS. del Soccorso e la Chiesa di San Domenico, in stile barocco.
Anche il circondario della città tracima di posti pittoreschi, come il cosiddetto “Castello Incantato”, un giardino in cui il contadino e scultore Filippo Bentiveglia si è sbizzarrito in tutta la sua brillante creatività, realizzando a partire dalla roccia e dal legno una galleria di teste e di busti che serpeggia per i due ettari del podere di sua proprietà e che raffigura celebri personaggi ottocenteschi, come pontefici, regine e baroni. Se preferite però i castelli tradizionali, quelli con torrioni e spessa mura di pietra, potete visitare il Castello Vecchio, eretto negli anni dell’insediamento normanno nell’isola, e il Castello Nuovo, detto anche dei conti Luna, che è impiantato sulla roccia viva.
Per non farsi mancare nulla, Sciacca vanta anche pregevoli attrazioni paesaggistiche, come le stufe naturali del Monte Kronio, dove si trovano il Santuario di San Calogero e lo Stazzone, l’antico polo commerciale della città.
Se invece cercate un’esperienza emozionale e unica che vi permetta di vivere a pieno il territorio di Sciacca, affiancati da cittadini e artigiani del luogo, non perdete la vasta offerta del Museo Diffuso dei 5 Sensi (scopri di più).
Chi festi ci su?
L’anima burlesca e multicolore di Sciacca si rivela anche attraverso il più importante evento folkloristico che la coinvolge, ovvero il tanto decantato Carnevale, durante il quale le strade del centro storico sono attraversate da un folto corteo di carri allegorici e di maschere, come l’iconico Peppe Nappa. Fa parte del registro delle Eredità Immateriali della Sicilia e la sua anima è proprio la cartapesta con cui vengono realizzati i maestosi carri.
Dall’allegria del Carnevale si passa alla devozione per Maria Santissima del Soccorso, particolarmente cara ai saccensi, che manifestano la loro devozione soprattutto il 2 febbraio con una solenne processione che viene replicata il 15 agosto. La devozione alla Madonna, la cui vara, oggi, si trova nella Basilica di Sciacca, risale al 1600 quando una grave epidemia di peste si diffuse in poco tempo, spezzando centinaia di vite.
La statua della Santissima fu condotta in processione e, in corrispondenza dell’attuale Via Licata, dal Suo manto si levò una nuvola. Il miracolo della guarigione era compiuto.
In memoria di quel prodigio, da quella data, ogni primo di febbraio i saccensi rinnovano il voto, pronunciato quel giorno, di compiere il pellegrinaggio. L’indomani, un centinaio di marinai scalzi porta in spalla il simulacro marmoreo della Madonna su una vara seicentesca ornata da gioielli d’oro, argento e corallo donati dai devoti. Un momento di fede cittadina e tradizione come pochi.
Chi si mangia?
Da non perdere sono, inoltre, le specialità gastronomiche di questo sorprendente comune: tra i piatti tipici l’ova murina, dolce che viene preparato in estate al fine di sostituire il cannolo siciliano; i cucchiteddi, dolci della tradizione praparati per la prima volta nel 1300 dalle suore di clausura del Monastero di Santa Maria dell’Itria, con un impasto a base di farina di mandorle farcito con la zuccata (marmellata di zucchina bianca) e successivamente glassato in superficie. Il suo nome siciliano, “Cucchiteddi”, deriva dalla forma a mezzo cucchiaio.
Unni imu?
In Viaggio con Bianca non sarà responsabile della corretta fornitura di qualsiasi servizio di viaggio.
In caso di problemi, contattare il fornitore di servizi appropriato.