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Marco Goldin, critico d’arte, docente e saggista, ha definito Scicli “una folgorazione d’assoluto, la luce infinita sul mare, la campagna serrata tra i muri a secco, le gazze filanti nel loro bianco e nel loro nero, sfiorate nel volo d’azzurro che non si dimentica”. La cittadina in provincia di Ragusa, nota per il suo superbo sfoggio di meraviglie barocche e per essere uno dei luoghi in cui è stata girata la serie “Il Commissario Montalbano”, è in effetti uno di quei posti che non si dimenticano, una di quelle mete che con i loro tramonti rossicci che infiammano le colline e le facciate dei monumenti incidono nell’anima indelebili versi di magnificenza.
Case che da ogni parte si inerpicano per i dirupi, chiese che si lasciano sostenere dalla roccia, conventi e antiche fortezze le cui alture sembrano toccare il cielo e perdersi tra le nuvole, storiche residenze nobiliari dove ancora rifulge lo sfarzo di un’epoca di eccessi e di glorie: Scicli è sintesi di tutto questo e per tale ragione è forse, come suggerito dallo scrittore Elio Vittorini, “la città più bella del mondo”, perché anche se non mira a impressionare con monumenti colossali e forme appariscenti, di fatto si imprime nell’animo con la sua dorata eleganza trapunta di verde e di blu.
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Chi c’è i taliari
Chi si reca a Scicli può scegliere di scoprire la città attraverso un tour dei siti culturali appartenenti al Comune, può dedicarsi alla contemplazione delle sue spettacolari chiese, può camminare lungo i sentieri della natura, oppure può decidere di mettersi sulle tracce dei palazzi in cui Salvo Montalbano si è dedicato alle indagini sui suoi enigmatici casi, ma puntualmente, arrivati qui, il piano originario viene stravolto: esplorare questa città non è mai un’esperienza settoriale, non può esserlo, perché percorrere le irte stradine di Scicli è un’avventura che coinvolge tutti i sensi e che permette di capire quanto armoniosamente l’opera umana possa inserirsi nella natura senza mai turbarla.
Amunì a mari
Conosciutissime, anche grazie alla fiction Il Commissario Montalbano, sono le spiagge del territorio di Scicli: Sampieri e Donnalucata. La prima è caratterizzata sia dal litorale sabbioso che roccioso: perfetta per gli amanti della sabbia fine e dorata e, allo stesso tempo, dello snorkeling. Sulle spiagge di Sampieri domina la Fornace Penna, definita da Sgarbi “una basilica laica in riva al mare”.
La spiaggia di Donnalucata, larga e spaziosa, è invece il luogo ideale per famiglie e gruppi. È caratterizzata da sabbia fine e mare cristallino, ma anche da graziosi locali dove poter mangiare pesce fresco o, semplicemente, gustare un ottimo gelato!
Chi festi ci su?
Una festa unica nel suo genere è La Cavalcata di San Giuseppe, a Scicli. Organizzata in prossimità della memoria liturgica del Santo, in marzo, è caratterizzata dalla sfilata della Sacra Famiglia accompagnata da numerosi cavalli bardati con strutture non invasive decorate con le violaciocche, raffiguranti scene del Vangelo. Vittorini definiva la festa “un’infiorata a cavallo”.
Caratteristica, a fine maggio, è la festa della Madonna delle Milizie, a Scicli. A partire dalla leggenda che narra l’intervento della Madonna a cavallo in difesa dei cristiani contro gli invasori arabi, è tradizione portare in processione il simulacro della Vergine che, raffigurata come una paladina, difende la Cristianità. Una rievocazione storica precede il giro della Madonna, trionfante.
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