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Dove mangiare
Dove acquistare
Ancora prima di immergersi nel tessuto cittadino di Sutera, annoverato tra i borghi più belli d’Italia, è evidente che si sta per approdare in un luogo che non ha eguali, un vero e proprio labirinto di case abbarbicate, le cui facciate in pietrame di gesso e malta, colpite dai raggi del sole, abbagliano e incantano come diamanti.
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Chi c’è i taliari
Ogni quartiere del comune costruito sulla valle del fiume Platani riserva piccoli tesori che non occorre neppure sforzarsi di andare a scovare, perché sono tutti lì in bella mostra, si incontrano passeggiando per le sue serpeggianti viuzze, che vi condurranno in posti caratteristici come il Belvedere di piazza Sant’Agata, la quattrocentesca chiesa di Sant’Agata, l’ottocentesco Palazzo Municipale, il Palazzo Salamone e il quartiere Rabato, di derivazione araba.
Nell’ambito dell’artigianato, peculiari sono i cesti realizzati intrecciando rami di ulivo o di salice, che in dialetto vengono comunemente chiamati panari.
Chi si mangia?
Ricca e variegata è la tradizione gastronomica del paese, che vanta specialità come il maccu di fave, una crema di fave e bietole condita soltanto con un filo di olio extravergine di oliva, e i tipici virciddata, biscotti ripieni di fichi secchi. Numerosi sono i formaggi di produzione locale, che insieme alle mandorle fallamasa e all’olio d’oliva rappresentano i prodotti più richiesti del territorio.
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