Una gita a Tindari
Si, avete letto bene! È proprio il titolo di uno dei tanti racconti di Camilleri aventi come protagonista… Montalbano! Questo posto lo ha talmente ispirato da portarci proprio il Commissario!
Intanto, geolocalizziamoci: ci troviamo in provincia di Messina, per la precisione in una frazione del Comune di Patti. Una volta usciti dall’autrostrada, comincia la salita e inizierete a intravedere il Santuario. Man mano che percorrerete la strada, si farà sempre più nitido e definito! *Consiglio*: godetevi la strada, non correte, non abbiate fretta… ad ogni curva, man mano che si sale, c’è uno scorcio da ammirare, sia sui caratteristici laghetti, sia sul Santuario.
Dirigetevi verso il parcheggio del Santuario; qui potrete lasciare la vostra auto e recarvi presso la sommità del colle con un piccolo bus. Una volta su in cima, sarete accolti da tanti piccoli commercianti, con i loro souvenir e i dolci tipici locali.
Salendo, vi accoglierà questo bellissimo murales
Percorrete l’ultima curva e alzate lo sguardo verso l’alto: il Santuario si erge maestoso ed è una esplosione di colori nel cielo azzurro.
Prima di entrare dentro il Santuario, affacciatevi al muretto che costeggia tutta la piazza: troverete i laghetti di Marinello e il blu intenso del mare che sfuma a contatto con il cielo.
Il Santuario della Madonna di Tindari è di recente costruzione ma la storia che circorda il culto è di origini molto più antiche. La peculiarità è la Madonna Nera al suo interno: si tratta di una scultura lignea (cedro del Libano), orientaleggiante, bizantina. Sotto il trono si trova la scritta “Nigra sum sed Formosa” che significa “sono nera ma bella”.
Ma… ATTENZIONE ATTENZIONE:
soltanto dalle ore 11.00 alle ore 12.00 e dalle ore 14.30 alle ore 17.00 nei giorni feriali e dalle ore 14.30 alle ore 17.00 nei giorni festivi è possibile entrare dentro il Santuario Antico!
È davvero la peculiarità di questo posto: un Santuario nel Santuario! Costeggiando la navata sinistra, troverete un cancello di accesso; entrate, costeggiate quasi tutta la chiesa, e troverete un portone di ingresso. Da lì, salirete fino ad accedere ad un cortile antistante il Santuario Antico. Dentro, sarete avvolti dalla bellezza di questo posto ma non è finita qui! Sulla destra, costeggiando l’altare, si accede ad una stanza che ha una finestra sul mare davvero particolare: affacciandosi da li, vedrete i laghetti di Marinello in tutto il loro splendore!!!
Finita la visita al Santuario, si continua con il Parco Archeologico. Prima di arrivarvi, troverete tantissime bancarelle piene di oggetti in ceramica (è piu facile qui, trovare Ceramiche di Santo Stefano di Camastra), souvenirs, cartoline, libri antichi, dolci tipici, granite di ogni genere e gusto.. insomma: potrete sicuramente spendere del tempo lasciandovi avvolgere da una atmosfera davvero accogliente!
Varcato l’ingresso del parco archeologico, ci si trova davanti ai resti di una antica Basilica. Si erge maestosa, con la sua grande galleria centrale suddivisa da 9 archi e fiancheggiata da due strade. Perdetevi nel parco, andate a visitare le Domus, recatevi all’anfiteatro
In ogni angolo di questo parco e in qualunque stagione voi lo visitiate, troverete uno scorcio da amare.
Terminata la visita al Parco, se volete pranzare con vista mare, avete due opzioni:
- Granita e brioches “al volo”
- Sedervi al ristorante Tyndaris e gustare i tipici involtini messinesi.
Nel pomeriggio, vi consiglio di recarvi ai laghetti di Marinello per poterli osservare “dal basso” ma soprattutto per farvi una passeggiata fino alla fine di quella strana lingua di terra che si staglia sul mare.
Una volta arrivati in spiaggia, comincia la passeggiata verso i laghetti.
Troverete acque cristalline da un lato e i laghetti dall’altro.
Attraversare tutta la “lingua” di sabbia vi farà provare un’ emozione unica: sarete voi, il vento e il mare, che vi circonderà dappertutto.
*Consiglio: se potete, rimanete fino al tramonto. Ogni tramonto è diverso, e i colori della goldenhour tingeranno i laghi delle più belle sfumature mai viste.
Se volete terminare con una granita, la più buona in assoluto (ha vinto un premio!) la potrete degustare al “Ritrovo Orchidea”, mentre noi … ci vediamo al prossimo minitour!
Ilenia
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